LA NEWSLETTER di
Febbraio 2006
Carissimi,
-
DIVENTA IL CAMBIAMENTO CHE CHIEDI AL MONDO
- GANDHI
- offre ogni mese una citazione, un pensiero per aumentare
la tua consapevolezza.
-
CHE FACCIAMO DI BELLO !?,
rimanda al Calendario delle attività.
-
UN PONTE presenta articoli, come quello di questo mese.
Oppure proposte di collaborazione, riflessioni,
esercizi, questionari o giochi … E’ la più varia delle tre Rubriche.
-
INTERVENTI propone i contributi di esperti, genitori, lettori
del nostro Sito.
-
ULTIMISSIME aggiorna sulle ultime novità del nostro Sito
Vi
lasciamo adesso alla lettura.
Un abbraccio di cuore
Carmela e Barbara
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visitarci
www.intelligenzaemotiva.it
“DIVENTA
IL CAMBIAMENTO CHE CHIEDI AL MONDO”
Gandhi
“A
Madrid vive Norma, una brasiliana molto speciale. Gli spagnoli la
chiamano ‘la nonna rockettara’: ha più di sessant’anni, lavora in
diversi posti allo stesso tempo, promuove sempre iniziative, feste,
concerti.
Una volta, verso le quattro del mattino – quando non ce la facevo più
dalla stanchezza – chiesi a Norma da dove prendesse tanta energia.
‘Io ho un calendario magico. Se vuoi, te lo posso mostrare’.
La sera seguente, andai a casa sua. Lei prese un vecchio quadernetto,
tutto scarabocchiato.
‘Bene, oggi è l’anniversario della scoperta del vaccino contro la
poliomielite’ disse. ‘Festeggiamo, perché la vita è bella.’
Norma aveva trascritto, in corrispondenza di ogni giorno dell’anno, una
cosa buona accaduta in quella data. Per lei, la vita era sempre motivo
di gioia”
(Paulo Coelho –Come il
fiume che scorre - Mondolibri)
CHE FACCIAMO DI BELLO !?
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CALENDARIO di
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Programmazione Neuro Linguistica & Intelligenza EmotivaCorso:
“IL PRIMO PASSO PER ESSERE FELICI: attivare la propria intelligenza
emotiva”
Per visualizzare il
programma e le info |
LOCALITA’ LA PILA – presso Maria Serena Riccioni – BETTONA
tel. 075/98.70.30
|
Dal 21 al 25 Aprile
RESIDENZIALE |
Adulti |
Entro l'8 Aprile 2006
telefonando
al n. 075/800.19.06
cell. 3200-495.295
carmela@intelligenzaemotiva.it
Coach: Carmela Lo Presti
|
UN PONTE
L’analfabetismo emotivo
Da Goleman nel suo celebre INTELLIGENZA
EMOTIVA abbiamo imparato che per analfabetismo emotivo si intende *
la mancanza di consapevolezza e quindi di controllo e di gestione delle
proprie emozioni e dei comportamenti ad esse connessi * la mancanza di
consapevolezza delle ragioni per le quali ci si sente in un certo modo *
l’incapacità a relazionarsi con le emozioni altrui – non riconosciute e
non rispettate – e con i comportamenti che da esse scaturiscono.
E ancora dalle sue ricerche sappiamo che
esso è diffuso nei bambini, nei ragazzi e nei giovani che studiano, a
prescindere dal loro quoziente di intelligenza, e nei giovani che
lavorano e negli adulti, anche a prescindere dalla professione
esercitata e dal livello culturale raggiunto.
Se adesso diamo uno sguardo alla nostra
società, e in particolare al settore della Scuola o a quello della
Sanità, possiamo renderci conto che l’Alfabetizzazione Emotiva non è
ancora un obiettivo primario né rispetto all’educazione alla relazione e
alla comunicazione, né rispetto alla salute psico-fisica, e che nessuna
campagna di Alfabetizzazione Emotiva è stata ancora promossa né in un
settore, né nell’altro, diversamente da ciò che è stato fatto in
passato, invece, per vincere l’analfabetismo tout court.
Ma se non sono ancora maturi i tempi per
una campagna sociale di massa che possa alfabetizzare emotivamente, sono
ormai maturi i tempi :
- perché
questo processo si avvii, da subito e in maniera diffusa, nella realtà
delle nostre Scuole di ogni ordine e grado;
- perché Educatori, Maestri, Insegnanti e
Genitori comincino ad acquisire le competenze necessarie per insegnare
ai bambini, fin dalla più tenera età, e agli adolescenti a “leggere”
e a “scrivere” le proprie emozioni, e a sviluppare quella abilità
che predispone alla pace che è l’empatia,
gettando così le basi per una umanità più sana.
Le Proposte Educative che fanno parte del Progetto FOR MOTHER EARTH® per la Scuola e la Formazione sono il risultato di diciotto anni
di Ricerca sia teorica che esperienziale che ho portato avanti con Bambini dal Nido in su, con
Ragazzi e con Giovani, con i loro Insegnanti ed Educatori, con Genitori,
con Operatori sociali.
Tali Proposte non hanno assolutamente la pretesa di risolvere tutti i
problemi che i Bambini, i Ragazzi e i Giovani vivono all’interno della
Scuola o della famiglia, o di renderli improvvisamente e magicamente
saggi e rispettosi di se stessi, degli altri e del Pianeta. Credo
fortemente, però, che tali proposte siano un contributo e uno strumento
efficace per prevenire i disagi e i problemi che nascono:
- dall’ignoranza emotiva,
- dalla sfiducia in se stessi,
- dalla mancanza di autostima,
- dalla rigidità mentale,
- dal mancato sviluppo della Capacità Creativa che costituisce “una
marcia in più nel trovare strade alternative ed efficaci per risolvere i
problemi”.
Tratto da
Carmela Lo Presti – Barbara
Quadernucci – L’ALLENAMENTO EMOTIVO PER I NOSTRI BAMBINI, AL NIDO, A
SCUOLA, A CASA DALL'ETÀ DI 2 ANNI in CD-rom – Vol.1 – Edizioni Era Nuova
- 2005
INTERVENTI
Spazio aperto a tutti coloro che
vogliono condividere un pensiero, un’esperienza, una ricerca (sotto
forma di articolo breve), su Emozioni, Intelligenza Emotiva, Psicologia
Positiva, Programmazione Neuro Linguistica, Scuola, Formazione…, sia in
qualità di esperti che di diretti interessati.
Inviate via e-mail a
Barbara
SORRIDERE CI FA BENE?
Vi siete mai chiesti quando impariamo a sorridere? Osservando i
neonati si è visto che la maggior parte di loro imparano a sorridere
già a due mesi dalla nascita. C’è chi afferma addirittura, come
l’ostetrico britannico Stuart Campbell, che i
bambini sorridano addirittura nell’utero materno. La cosa più curiosa
è che sembra sia stato osservato che solo i primi sorrisi del bambino
sono realmente sinceri e autentici, rimanendo tali fino al compimento
del quarto anno di età, dopodichè il sorriso può assumere anche altri
significati come, ad esempio, la falsità che nasce dall’arte del
mentire per gioco. Purtroppo è nell’età adulta che si tende a
sorridere sempre di meno. Anche in questo caso il sorriso assume
significati diversi, infatti, si tende più che altro a ridere
sguaiatamente, sghignazzare, rumoreggiare. Ovviamente, queste
tipologie di sorriso non sono funzionali allo star bene e non ci
aiutano ad ottenere i benefici psicofisici.
Ma perchè sempre più spesso si sente dire che il sorriso ci aiuta a
vivere meglio? Anche se la maggior parte di noi può essere d’accordo
con tale affermazione, quello che risulta difficile è farlo! Troppi
pensieri, troppe decisioni da prendere oppure poco tempo, poca voglia,
pochi motivazioni. Forse qualche dato sulla salute potrebbe aiutarci a
trovare qualche “stimolo” in più.
ESISTE UNA RELAZIONE TRA EMOZIONI E SALUTE?
Secondo la psicocardiolgia, scienza che studia le
connessioni profonde tra le emozioni e sistema cardiovascolare: si,
esiste una forte relazione tra le emozioni che proviamo e il nostro
benessere psicofisico! Emozioni negative e stressanti possono,
infatti, favorire l’insorgere di malattie patologiche.
Partendo da queste considerazioni gli studiosi hanno, quindi,
cercato di rispondere anche ad un secondo quesito, ovvero: buonumore e
ottimismo, possono rappresentare una buona linea di prevenzione e di
cura? Karen Matthews, psicologa dell’università di
Pittsburgh, condusse uno studio su 209 donne sane in condizione di
post-menopausa e scoprì che le più ottimiste tra loro avevano un
ispessimento delle arterie carotidee molto basso, intorno all’1%,
mentre le donne pessimiste avevano un ispessimento carotideo del 6,5%:
l’ottimismo aveva prodotto un effetto benefico sull’organismo e
rallentato la progressione dell’aterosclerosi.
Le ricerche condotte sulla risata si sono dimostrate ugualmente
interessanti, dimostrando alla fine che anche ridere può essere un
buon metodo preventivo contro gli attacchi d’infarto. Il dottor
Michael Miller, della facoltà di medicina dell’università del
Maryland, osservò, in uno dei suoi studi, che la visione di un film
divertente, per 15 minuti, produceva un effetto benefico sul sistema
cardiovascolare, pari a quello di un esercizio aerobico. La risata,
seguita alla visione del film comico, aveva prodotto, su 19 dei 20
partecipanti, una dilatazione dei vasi sanguigni del 22% più rapida
del solito. Ecco perché la medicina ci consiglia di dedicare più tempo
al sorriso. Pensate: basterebbero almeno 15 minuti al giorno di sana
risata a far sì che il nostro organismo stia meglio ed ottenga effetti
benefici, come:
·
un aumento dell’ossigenazione del sangue
·
ricambio della riserva d’aria nei polmoni
·
stimolazione e produzione di serotonina ed endorfine
·
stimolazione e produzione di anticorpi
·
miglioramento del tono muscolare addominale
·
i movimenti del diaframma aumentano l’irrorazione
sanguigna degli organi interni
UN ESPERIMENTO CHE FA “SORRIDERE”!
Per sconfiggere la paura dovuta allo scoppio delle bombe del 7
luglio 2005, venne organizzata a Londra, sette settimane dopo gli
attentati, una mostra in cui si potevano ammirare trentacinquemila
foto di persone sorridenti. L’iniziativa ebbe un grande successo
scatenando gli applausi e l’approvazioni di molti londinesi. Nelle
recensioni della mostra venne messo in luce che il sorriso è il primo
segno d’intelligenza dell’homo sapiens e uno dei fattori che lo
distinguono dagli animali (tranne le scimmie, le quali hanno la
capacità di sorridere). A confermare gli studi già descritti si
aggiunse anche quello del dott. David Lewis che stabilì
come le emozioni prodotte in noi quando qualcuno ci sorride e quando
noi ricambiamo il sorriso, comportino cambiamenti chimici nel
cervello. Sembra, quindi, ormai certo: sorridere crea conseguenze
cerebrali che ci permettono di migliorare il ricordo di determinati
eventi, ci rendono più ottimisti, motivati, resistenti al dolore e
soprattutto ci consentono di mostrarci più positivi verso la vita.
Insomma: sorridere fa bene alla salute!
Il consiglio è, quindi, allenare il proprio ottimismo e buonumore,
ma con Intelligenza Emotiva: sorridere in modo autentico e sincero!
Essere ottimisti non vuol dire pensare che andrà sempre tutto bene, ma
sapere di avere un’alternativa, scorgere possibilità dove non sembra
ce ne siano: sorridere anche quando si pensa di avere poche ragioni
per farlo!
A noi non resta che augurarvi di iniziare il prima possibile!
Fonti:
Anne Underwood, La Repubblica, lunedì 10 ottobre 2005
Ekena Dusi, Enrico Franceschini e Marco Lodoli La domenica
di Repubblica, 28 agosto 2005
a cura di
Arianna Vincenzi
Ricevuto da
Italia.6seconds.org
ULTIMISSIME
Alla pagina
www.intelligenzaemotiva.it/tesi.htm abbiamo pubblicato la Tesi di Laurea
per il Master di I livello “Infermieristica nell’assistenza territoriale e
sanità pubblica”
Il ruolo dell’Intelligenza Emotiva come competenza
personale e sociale nella promozione della salute nella comunità
-->
di Marco
Bracciotti -->
Questo spazio gratuito vuole contribuire a valorizzare lo Studio e la
Ricerca compiuta da giovani in gamba: quello che hanno da dire e vogliono
condividere spesso è poco considerato, e questo è un vero peccato in quanto
la loro ricerca potrebbe arricchirci tutti.
Con esso, vogliamo dare fiducia e incoraggiamento a questi giovani, perché
proseguano, sempre meglio, sulla strada intrapresa.
La pubblicazione è gratuita e restano degli Autori delle Tesi i diritti
d’autore.
Altre Tesi saranno
pubblicate nei prossimi mesi.
… Tornate a visitarci e a leggerci!
Maggiori informazioni
sulle modalità da seguire per l’invio dei manoscritti alla pagina
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