NEWSLETTER di Dicembre 2007
DIVENTA IL CAMBIAMENTO CHE CHIEDI AL MONDO”
Gandhi
Cinque sono le razze
ma Una è l'Umanità
Nel centro di tutto l'Amore, io sto; Da questo centro io, l'Anima, voglio espandermi; Da questo centro io, colui che serve, voglio lavorare. Possa l'Amore del Sé divino espandersi nel mio cuore, attraverso il mio
gruppo e nel mondo intero.
Pensieri-Seme in
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Approfondisci il
significato dei Pensieri
seme
SCIENZA, CONOSCENZA,
SPIRITUALITA'...
Evolvi il
tuo cervello
a cura di hcibooks
Versione Integrale dell'intervista a Joe Dispenza
apparsa su scienza e conoscenza n 21
C’è un
cambiamento di paradigma in corso nella scienza. Nel vecchio paradigma la
coscienza - ciò che siamo – viene considerata un prodotto del cervello.
Nel nuovo la coscienza è il terreno dell’essere e il cervello un suo
“prodotto”, una sua manifestazione. E’ importante partire da questa
soglia. Dispenza infatti ci guida nell’esplorazione di come il cervello
impara, su come elabora le informazioni e in che modo può diventare
“dipendente” di confortevoli modelli abituali se non sufficientemente
stimolato. Ogni volta che un pensiero o un emozione ci attraversano, il
cervello invia segnali chimici nel corpo [vedi a pag 13 del n°21 le ultime
scoperte sulla paura e l’esperienza del mi piace-non mi piace] che
riproducono quel sentire, spesso seguito da una reazione. Attraverso
prolungate ripetizioni, pensieri e sentimenti autolimitanti possono
diventare abituali producendo assetti mentali fissi, anche quando non più
necessari.
Che cos’è che ti
ha ispirato e motivato a scrivere questo libro?
Ciò che mi ha ispirato ad indagare
il potere che il cervello possiede di alterare la nostra vita è stata
un’esperienza che ho vissuto vent’anni fa. Come ho spiegato nel libro,
quando un’ampia porzione della mia spina dorsale venne schiacciata in un
incidente ciclistico, quattro chirurgi dissero che l’unico modo per
evitare la paralisi era un’operazione chirurgica che mi avrebbe lasciato
con un’invalidità permanente, e forse anche con una vita intera di dolore
fisico. Fui costretto a prendere la decisione più ardua della mia vita, ma
rifiutai l’operazione e mi rivolsi invece all’intelligenza innata che dà
costantemente la vita a ciascuno di noi. Dieci settimane più tardi, senza
aver subito alcuna operazione, ero di nuovo al lavoro, completamente
guarito e senza dolori. Nel libro indico molti fattori che hanno
contribuito alla mia guarigione. In seguito a quell’esperienza, mi
ripromisi di dedicare più tempo della mia vita allo studio dei fenomeni
del dominio della mente sulla materia e della guarigione spontanea, intesa
come il modo in cui il corpo si autoripara o si libera della malattia
senza ricorrere ad interventi medici tradizionali come operazioni
chirurgiche o farmaci. Così trascorsi molti anni a studiare il potenziale
umano, ossia la capacità di trascendere le nostre limitazioni personali o
di essere loro superiori, e l’interconnessione di cervello, mente, corpo,
e coscienza. Soltanto fino ad alcune decine di anni fa, la scienza ci
aveva portato a credere che fossimo predestinati dalla genetica ed
ostacolati dal condizionamento, e che bisognasse rassegnarsi alla
proverbiale idea che fosse impossibile abbandonare le vecchie abitudini
per impararne di nuove. Tuttavia, quello che ho scoperto studiando il
cervello ed i suoi effetti sul comportamento negli ultimi vent’anni mi ha
reso enormemente fiducioso nei confronti degli esseri umani e della nostra
capacità di cambiare. Avevamo solo bisogno di sapere come fare per
cambiare, ed oggi la neuroscienza spiega in modo fondato come si verifichi
il dominio della mente sulla materia, e questo concetto non è più una
speranza illusoria. La scienza del cambiamento della mente adesso è
disponibile, e ho scritto Evolvi il tuo cervello per contribuire a rendere
questa scienza accessibile a chiunque.
……………
Puoi spiegare la
connessione mente/corpo? Qual è la relazione esistente tra i pensieri ed
il corpo fisico?
C’è un campo emergente della scienza
chiamato psiconeuroimmunologia che sta dimostrando la connessione tra la
mente ed il corpo, aiutandoci a comprendere il legame tra il modo in cui
pensiamo ed il modo in cui sentiamo. Adesso sappiamo che ogni nostro
pensiero produce una reazione biochimica nel cervello. Il cervello quindi
rilascia segnali chimici che vengono trasmessi al corpo, dove agiscono
come messaggeri del pensiero. In questo modo, i pensieri che producono
queste sostanze chimiche nel cervello permetto al nostro corpo di sentire
esattamente nello stesso modo in cui stavamo pensando. Essenzialmente,
quando abbiamo dei pensieri felici, ispiratori, o positivi, il nostro
cervello produce delle sostanze chimiche che ci fanno sentire gioiosi,
ispirati, o elevati. Ad esempio, quando desideriamo impazientemente di
fare un’esperienza piacevole, il cervello produce immediatamente un
neurotrasmettitore chiamato dopamina che attiva il cervello stesso e il
corpo nell’anticipazione di quell’esperienza, e noi ci sentiamo eccitati.
Se abbiamo pensieri di odio, rabbia, o insicurezza, il cervello produce
sostanze chimiche a cui il corpo risponde in maniera corrispondente, e
così ci sentiamo pieni di odio, irati, o indegni. Un’altra sostanza
chimica prodotta dal nostro cervello, chiamata ACTH, segnala al corpo che
per le ghiandole surrenali è il momento di produrre le secrezioni chimiche
che ci fanno sentire minacciati o aggressivi. Quando il corpo risponde ad
un pensiero suscitando una sensazione, il cervello, che tiene
costantemente sotto monitoraggio continuo la condizione del corpo,
constata che il corpo si sente in un certo modo. In risposta a quella
sensazione corporea, il cervello genera pensieri che producono i
corrispondenti messaggeri chimici, e di conseguenza iniziamo a pensare
come sentiamo. Il pensiero crea sensazione, e a sua volta la sensazione
produce pensiero, in un continuo feedback biologico. Alla fine questo
ciclo crea un particolare stato del corpo, o uno stato d’essere, che
determina la natura generale del nostro sentire e del nostro
comportamento. Ad esempio, se qualcuno vive molto tempo della propria vita
in un ciclo ripetitivo di pensieri e sensazioni collegate all’indegnità,
nel momento in cui pensa di non essere abbastanza bravo o intelligente o
altro, il suo cervello rilascia sostanze chimiche che producono una
sensazione fisica di indegnità, e il modo in cui questa persona si sente
adesso corrisponde al modo in cui stava pensando. Il suo cervello ne
prende atto, e lei inizia ad avere pensieri di insicurezza che
corrispondono al modo in cui si stava sentendo. Adesso il suo corpo la sta
spingendo a pensare. Se i suoi pensieri e le sue sensazioni continuano,
anno dopo anno, a generare il medesimo feedback cervello-corpo, questa
persona vivrà in uno stato d’essere definito “indegnità”. Questi segnali
chimici ripetuti inducono le cellule del corpo a funzionare in modi non
desiderabili, rendendoci malati. Così si inizia a capire come la mente
possa fisicamente modificare il corpo. Nel libro porto l’esempio di un
uomo che ho chiamato Tom, il quale aveva sviluppato un disturbo digestivo
dopo l’altro. Alla fine questo lo condusse ad esaminare la propria vita, e
così si rese conto che aveva continuato a reprimere le sensazioni di
rabbia e disperazione che gli derivavano da un lavoro che lo rendeva
infelice; la sua mente era presa in un feedback di pensieri e sensazioni
corrispondenti ad atteggiamenti tossici che il suo corpo non poteva
semplicemente “digerire”. Tom viveva continuamente in uno stato d’essere
che ruotava intorno al vittimismo. La sua guarigione ebbe finalmente
inizio quando prestò attenzione ai pensieri abituali rendendosi conto che
i suoi atteggiamenti inconsci erano il fondamento della persona che era
divenuto. Esistono molte prove scientifiche che indicano l’effetto diretto
che la mente ha sul corpo sia nel senso buono che in quello cattivo. La
ricerca dimostra che ci ammaliamo attraverso la pura e semplice
anticipazione di un evento futuro o il ricordo di un’esperienza passata;
in entrambi i casi, sono i nostri pensieri che creano potenti sostanze
chimiche stressanti che vanno ad alterare la maggior parte dei sistemi
corporei. Quindi quello a cui pensiamo e l’intensità di questi pensieri
influenza direttamente la nostra salute, le scelte che facciamo, e la
qualità della nostra vita. Una caratteristica genetica innata ed
universale degli esseri umani. Essa ci concede il privilegio di imparare
dalle esperienze fatte nel nostro ambiente, così da poter cambiare le
azioni e modificare il nostro comportamento, i processi di pensiero, e la
nostra personalità per produrre esiti più desiderabili. Il semplice
apprendimento di informazioni intellettuali non è sufficiente; dobbiamo
applicare ciò che impariamo per creare un’esperienza diversa. Se non
potessimo cambiare le connessioni sinaptiche del nostro cervello, non
potremmo cambiare in risposta alle nostre esperienze. Senza la capacità di
cambiare non potremmo evolvere, e non saremmo altro che l’effetto delle
nostre predisposizioni genetiche. In quale misura il nostro cervello sia
neuroplastico dipende dalla capacità di cambiare la percezione del mondo
che ci circonda per cambiare la nostra mente, per cambiare noi stessi, il
nostro sé.
...........
>>> LEGGI L’INTERVISTA PER INTERO
Su
http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo.php?id=12787
Joe Dispenza© 2007 per gentile concessione
hcibooks è la casa editrice che ha pubblicato il libro in lingua originale
- kimw@hcibooks.com
Chi è Joe Dispenza,
D.C
Ha studiato biochimica alla Rutgers University del New Brunswick, N.J. Ha
ricevuto il dottorato con magna lode in chiropratica alla Life University
di Atlanta, Georgia,. Di seguito ha continuato attraverso master
successivi la sua formazione in neurologia, neurofisiologia e il
funzionamento del cervello.
E’ uno tra I 14 scienziati, ricercatori e insegnanti che ha preso parte al
multipremiato film “What the Bleep Do We Know!?”TM. Dr. Joe è stato uno
studente della RSE (Ramtha's School of Enlightenment) una scuola
contemporanea di antica saggezza situata negli USA, dove ha imparato a
creare la sua giornata è ha personalmente sperimentato come il cervello,
la coscienza e l’intenzione lavorino insieme per creare la realtà nelle
sue innumerevoli forme sia che si tratti di un giorno, un evento, un
oggetto, o un futuro.
La sua nuova serie di DVD, Your Immortal Brain, guarda ai vari modi con
cui è possibile usare il cervello umano ai fini di creare la realtà grazie
alla padronanza dei pensieri.
DA SITI IN SINTONIA
Introduzione all'ecopsicologia - corso via e-mail
Un percorso
informativo sullo sviluppo e le prospettive di un nuovo campo della
psicologia che riconosce l'importanza dell'ambiente naturale per
l'equilibrio, il benessere e la realizzazione l'essere umano. Un percorso
formativo per risvegliare il senso di compartecipazione con il mondo
circostante, riscoprendo quel margine di responsabilità e azione a
disposizione di ognuno di noi. Un'opportunità di scambio e condivisione
con altre persone in cammino nella stessa direzione. Organizzato dalla
Scuola di Ecopsicologia di Osnago (Lc).
http://www.ecopsicologia.it/Corso_via_mail.html
e
QUI il
calendario dei corsi in partenza
Buone Notizie
Scuola
Questa sezione è
rivolta agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado che desiderano
avere un rapido accesso a itinerari didattici e proposte di attività da
svolgere in classe. Speriamo in tal modo di fornire spunti di lavoro e di
sollecitare nuovi operatori a collaborare con noi nel corso dell'anno
scolastico.
Vi invitiamo ad usarli, a farci conoscere il vostro parere e i vostri
suggerimenti, o anche a suggerirci percorsi didattici sui diritti umani da
voi sperimentati
Scarica "La
scuola dei diritti": la proposta educativa di Amnesty International
per l'anno scolastico 2007/2008
Promozione dei
diritti umani
L'istruzione deve essere indirizzata al
pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto
dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere
la comprensione, la tolleranza, l' amicizia fra tutte le Nazioni, i
gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l' opera delle Nazioni
Unite per il mantenimento della pace.
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, Art.26 (2).
Ormai da diversi
anni Amnesty International ha affiancato al tradizionale impegno di
"pronto intervento" in favore delle vittime delle violazioni dei diritti
umani, un ampio e articolato progetto educativo attraverso il quale
promuove l'adesione ai valori contenuti nella
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e negli altri strumenti in
materia di diritti umani riconosciuti a livello internazionale.
Educazione, è bene sottolinearlo, e non istruzione, ai Diritti Umani: ciò
vuol dire non limitarsi a trasmettere una serie di pur utili nozioni. La
sola conoscenza, infatti, non è sufficiente a modificare atteggiamenti e
comportamenti. Solo un processo di lungo periodo puo' costituire una
strategia preventiva efficace di difesa della dignità e della libertà di
ogni individuo.
In questa prospettiva, i programmi di Educazione ai Diritti Umani (EDU)
della Sezione Italiana di Amnesty International non sono rivolti soltanto
al sistema "formale" dell'Educazione (Scuola; Università) ma anche a
contesti diversi, accompagnando l'individuo nel suo percorso di crescita
professionale (Formazione) o comunque di vita, fornendo, con gli strumenti
e i metodi adatti, occasioni di riflessione ed approfondimento (Educazione
degli adulti).
Per maggiori informazioni sulle attività EDU della Sezione Italiana di AI,
scrivere a: eduform@amnesty.it
BUONE NOTIZIE .IT
http://www.buonenotizie.it/asp/lista_articoli.asp?AreaArticolo=societ%E0
AIDS: diminuiti i malati nel mondo
L’ONU ha corretto le stime del 2007 al ribasso
23 novembre 2007. L’ONU ha sbagliato. Un errore a volte può capitare, ma
raramente è motivo di sollievo e speranza, come invece è successo in
questo caso. Il nuovo rapporto dell’UNAIDS (il programma delle Nazioni
Unite che si occupa della lotta e lo studio dell’AIDS in tutto il mondo)
ha infatti fatto emergere un dato confortante: i malati di AIDS non
sarebbero 39,5 milioni, ...continua
Leggi le buone notizie
BUONE NOTIZIE .IT
AIDS: diminuiti i malati nel mondo
L’ONU ha corretto le stime del 2007 al ribasso
23 novembre 2007. L’ONU ha sbagliato. Un errore a volte può
capitare, ma raramente è motivo di sollievo e speranza, come invece è
successo in questo caso. Il nuovo rapporto dell’UNAIDS (il programma delle
Nazioni Unite che si occupa della lotta e lo studio dell’AIDS in tutto il
mondo) ha infatti fatto emergere un dato confortante: i malati di AIDS non
sarebbero 39,5 milioni, ...continua
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