Intelligenza Emotiva, Intelligenza Spirituale ed Intelligenza
Ecologica: Nasce l’Italiano For Mother Earth®. Strumenti per l’Umanità e
Formazione Trasversale Integrata
Mag 20, 2009
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Carmela Lo Presti: La Fondazione
FOR MOTHER EARTH® in realtà non è ancora nata. Come puoi leggere sul sito
www.intelligenzaemotiva.it “Io ho un sogno… Dare vita alla Fondazione
FOR MOTHER EARTH® in Umbria… La FONDAZIONE è un obiettivo tra i più significativi del Macro Progetto
FOR MOTHER EARTH®. Lo considero sia il punto di arrivo di un lungo percorso iniziato tanti anni fa, quando dalla Sicilia mi sono trasferita in Umbria; sia il punto di partenza per una nuova fase dell’intero Progetto. I tempi per la sua costituzione si stanno avvicinando sempre più…” Salvaguardia ambientale, Economia etica, E-ducazione, Formazione, Istruzione, Cultura, Sviluppo sociale, Solidarietà tenute in rete dal filo dell’Intelligenza Emotiva integrata con l’Intelligenza Spirituale sono le parole chiave di questo Sogno, oggi ancora nella fase di bozza di progetto, rispetto alla Fondazione.
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Carmela Lo Presti: Quello che invece non è più un Sogno ma una realtà è il MACRO PROGETTO
FOR MOTHER EARTH®: da una visione del mondo e una filosofia di vita strutturate, flessibili e in evoluzione, che hanno prodotto le mie esperienze di vita personale e professionale, sono nati sia il Modello educativo e di vita sia il Metodo, che, a partire dalla seconda metà degli anni settanta - momento in cui ho cominciato a sognare questo SOGNO - ad oggi, sono stati sperimentati sul territorio, più o meno ampiamente a seconda degli ambiti. Nei miei curricula di settore trovi tutte le tappe di questa traduzione del Macro Progetto in realtà.
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- Scuole di ogni ordine e grado, dai Nidi alle Scuole secondarie di secondo.
- Formazione di Insegnanti, Educatori, Genitori.
- Formazione di Liberi Professionisti e di Titolari di piccole aziende a conduzione familiare.
- Crescita, Evoluzione personale e Spiritualità.
- Specializzazione nel Metodo FOR MOTHER EART®.
- Pubblicazioni.
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Le esperienze fatte in questi anni nei vari ambiti che costituiscono il Macro Progetto, hanno confermato la validità del Metodo ovunque, con le diverse categorie di utenti e con le diverse fasce di età. E’ stato proprio il suo consolidamento negli anni che mi ha consentito nel 2008 di aprire finalmente la Scuola di Specializzazione e di farne partire il primo Corso triennale, per la trasmissione del Metodo ad altri e creare le condizioni per dare vita al Team
FOR MOTHER EARTH®, fondamentale per i passi successivi del Macro Progetto. Per quanto riguarda il Metodo
FOR MOTHER EARTH®, intanto va detto che professionalmente io nasco come Insegnante di lettere, con la passione per la ricerca riguardo:
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- sia all’essere umano e agli strumenti per la sua evoluzione, per la sua autonomia/libertà;
- che al suo rapporto con il Pianeta Terra .
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Ma il mio modo di essere insegnante era considerato scomodo e disturbante dal dirigente scolastico. Questa è una, non la sola, della ragioni per cui ho lasciato la Scuola e mi sono reinventata una nuova collocazione in campo professionale, acquisendo nuove competenze attraverso la specializzazione in vari campi. Il patrimonio di conoscenze, esperienze e competenze così acquisite (in particolar modo quelle relative alla Medicina Psicosomatica, alla Globalità dei linguaggi, alla Programmazione Neuro Linguistica e al Rapporto sacro con Madre Terra delle Tradizioni shamaniche dei Nativi d’America) sono state da me rielaborate, integrate sia tra di loro, che con la mia personale esperienza umana, arricchite e adattate, anche dal punto di vista didattico e pedagogico, attraverso l’intuizione creativa, la ricerca e l’esperienza professionale. Questo processo di studio-approfondimento-rielaborazione-integrazione-arricchimento-adattamento-trasformazione è una cosa che ha caratterizzato e continua a caratterizzare il mio modo di procedere umanamente e professionalmente. Il mio Metodo - attivo, con attività esperienziali ed esercitazioni pratiche - nasce dall’integrazione e dalla rielaborazione personale di Teorie, Metodi, Tecniche e approcci considerati da me all’avanguardia nel campo della formazione umana a tutto campo (Steiner, Montessori, Lodi, Rodari, Goleman, Bandler, Grinder, Dilts, Gardner, Seligman, Walsh, Chopra, Dispenza, Braden…per citare solo alcuni degli Autori e Ricercatori di riferimento).
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Il filo conduttore di questo Metodo è rappresentato dall’integrazione dell’Intelligenza Emotiva con l’Intelligenza Spirituale e di queste Intelligenze con gli strumenti della PNL (anche se gli strumenti non li ho acquisiti solo dalla Programmazione Neuro Linguistica), per “creare un mondo al quale le persone vogliano appartenere” e per “apportare cuore, visione, coinvolgimento, comprensione e amore” all’uso degli strumenti, per usare le parole di Robert Dilts. Dal 1988 ad oggi l’ho sperimentato attraverso la mia vita quotidiana - privata e professionale - e una costante attività educativa e formativa. Infatti per poter mettere in atto e utilizzare la teoria, le strategie e gli strumenti educativi, questo Metodo chiede congruenza tra la prassi educativa e la vita di ogni giorno dell’educatore stesso, tra le lezioni in aula e il suo atteggiamento interiore, il suo stile di vita e di relazioni: l’intelligenza emotiva non può essere riservata a una, due o più ore settimanali, come accade per una qualsiasi disciplina. E’ trasversale a tutte le discipline perché pervade, attraversa la vita tutta, riguardando la relazione con noi stessi e con gli altri.
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Carmela Lo Presti: FOR MOTHER EARTH® oggi è ancora soltanto Carmela Lo Presti. Come ti dicevo, il primo Corso di Specializzazione nel Metodo è partito soltanto lo scorso anno, ad Aprile, e si concluderà nel 2011. Da questo Corso verrà fuori il primo Team
FOR MOTHER EARTH®. Ma va detto che non avrei potuto verificare la validità del Metodo e sperimentare in tutte le sue parti il Macro Progetto senza le centinaia di esseri umani, le centinaia di bambini, le decine e decine di Educatori, Insegnanti e Genitori, che professionalmente e umanamente ho “incontrato” e allenato. Queste persone non sono
FOR MOTHER EARTH®, ma hanno consentito al Macro Progetto
FOR MOTHER EARTH® di manifestarsi e di essere oggi prossimo alla Fondazione, il cui primo passo sarà quello di dare vita, via via, a tutti i progetti sperimentati e messi a punto nel territorio in un’unica realtà comunitaria. Questo non significa che il rapporto con il territorio, nel territorio e per il territorio cessi, anzi. Il punto di forza della Fondazione
FOR MOTHER EARTH® , infatti, è rappresentato dalla volontà di avere, come basilare, la propria integrazione nel territorio (non solo Umbro) con il quale mantenere costanti e solidi rapporti e al quale offrire numerose opportunità di sviluppo: salvaguardia ambientale, economia etica, istruzione e cultura, sviluppo sociale, solidarietà.
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Carmela Lo Presti: Sinceramente, l’ultimo libro di Goleman, mi ha lasciata un po’ perplessa. Quando nel 2006, prima sul sito e poi nel mio libro L’ALFABETO DELLE EMOZIONI (edizioni la meridiana) ho pubblicato “La struttura dell’ Intelligenza Emotiva nel modello
FOR MOTHER EARTH®, una risorsa fondamentale per la salute intesa come sviluppo delle potenzialità umane e per l’evoluzione spirituale degli esseri umani”, scrivevo: “Gli altri due aspetti sicuramente innovativi (nel Modello FME) sono:
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- L’aver incluso nell’ambito della consapevolezza sociale e come parte integrante di essa la CONSAPEVOLEZZA AMBIENTALE intesa come consapevolezza delle esigenze e degli interessi della Natura, facente parte insieme all’essere umano di un’ unica realtà “sociale” (dal latino socius = alleato). All’interno di questa macro competenza si colloca l’EMPATIA nei confronti delle diverse forme della Natura, degne di rispetto, di cura e attenzione e la COMPASSIONE, intesa come capacità di provare interesse amorevole e attivo non solo per gli esseri umani, ma anche per l’ambiente naturale.
- L’aver aggiunto, di conseguenza, alla macro competenza “abilità sociali e gestione delle relazioni interpersonali” la dicitura “e con le altre forme della Natura”, ampliando la VALORIZZAZIONE DELLA DIVERSITÀ alle forme di vita “diversa”, come gli animali e le piante, che offrono enormi opportunità di crescita, sviluppo e benessere all’essere umano.”
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Queste affermazioni che hanno valenza euristica e non scientifica (non ho gli strumenti né della ricerca psicologica e neppure di quella neuroscientifica) nascono dallo studio di culture diverse dalle nostre in relazione all’ambiente, come quella dei Nativi d’America, dalle riflessioni che questo studio mi ha stimolato e dall’esperienza di tanti anni di “educazione ambientale scientifico-affettiva” nelle scuole. La saggezza di queste genti, così come quella del minuscolo villaggio himalayano di cui parla Goleman, non riesco a vederla come espressione di un’intelligenza ecologica, alla cui base, Goleman mi sembra ponga fondamentalmente la “trasparenza radicale” e le “informazioni accessibili ai consumatori”. I nostri “antichi” e “moderni” saggi “pellerossa” o tibetani o australiani o della foresta amazzonica, non avevano accesso a informazioni scientifiche e dettagliate come quelle a cui fa riferimento il nostro autore quando parla dell’”analisi del ciclo di vita” di diversi prodotti. Eppure costoro erano e sono (quelli che hanno potuto mantenere quel particolare rapporto con la Natura) in grado non solo di sopravvivere ma anche di “mettere in atto stili di vita tali da consentire la migliore interazione possibile” con i sistemi naturali circostanti. Quello che contraddistingueva e contraddistingue queste culture è il “sentirsi UNO” con madre Terra, sentirsi UNO con le creature viventi (animali, piante e il territorio stesso) che costituiscono la casa, il supporto e il nutrimento di uno dei figli della Terra stessa, l’uomo. Stiamo parlando di un sentire emotivo, stiamo parlando di una visione spirituale della realtà tutta, non di conoscenza scientifica. Nel 2004, nel libro “L’allenamento emotivo per i nostri bambini, nei nidi , a scuola, a casa, a partire dai 2 anni”- Edizioni Era Nuova, scrivevo: “l’Ambiente e la Natura possono essere rispettati e salvaguardati veramente, non tanto e non solo attraverso decreti legge o conoscenze scientifiche, ma soprattutto attraverso strategie che:
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- Mettono in primo piano ciò che accomuna l’essere umano alle altre forme e manifestazioni della natura - in quanto espressione di una stessa Realtà - e non solo ciò che lo fa diverso.
- Gli fanno conoscere da dentro, attraverso il “cuore”, le altre forme della Natura.
- Fanno nascere in lui affetto, amicizia, amore per ogni espressione di vita.
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In questo modo la cura e il rispetto per Madre Terra non viene imposto da leggi esterne, ma proviene spontaneamente da dentro, da quella legge interiore che è connessa con il sentimento più potente che esiste – l’amore – e che proprio per questo è molto più efficace, rispettabile e duratura delle altre. L’Educazione ambientale, nelle mie proposte educative, ha così acquistato un significato più ampio e complesso e si è proposta le seguenti finalità:
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- educare a vedere “fratelli e sorelle” nelle diverse Forme della Natura e per questo motivo amarle;
- educare a proteggerle e a custodirle, in quanto, come esseri umani, siamo dotati di una coscienza che ci consente di diventare consapevoli e responsabili;
- educare a comunicare con esse attraverso la totalità del proprio essere e in modo profondo, imparando a conoscere e a sviluppare i sensi, quelli fisici e quelli “ interiori”;
- educare all’ascolto della Natura, “della sua voce”, con la totalità del proprio essere;
- educare a comprendere, non solo con la mente, ma anche con il corpo, il cuore, lo spirito, le lezioni e i messaggi simbolici che le diverse espressioni della Natura, gratuitamente, ci offrono per crescere e camminare sulla Madre Terra in armonia con l’Universo tutto;
- educare al valore della diversità intesa come la più grande delle risorse e come un’ immensa ricchezza, sia all’interno della Natura, sia tra la Natura e gli esseri umani, sia tra gli esseri umani.
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Oggi, a distanza di anni e dopo la lettura dell’Intelligenza Ecologica di Goleman, confermo ancora la validità di quella mia impostazione. Per quanto siano valide e pienamente condivisibili
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- le idee esposte da Goleman in questo suo ultimo lavoro,
- il ruolo che egli assegna all’informazione e ai consumatori,
- gli obiettivi di base indicati per una trasformazione della coscienza collettiva in senso ecologico (Conosci i tuoi impatti; Favorisci i miglioramenti; Condividi ciò che hai appreso),
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tenendo conto
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- delle posizioni contrastanti e divergenti che egli stesso ha rilevato in campo economico rispetto alla responsabilità sociale e alla mission aziendale
- e dell’osservazione di McCollum da lui citata, assolutamente condivisibile, che la Terra non ha bisogno di essere risanata, cioè resa nuovamente integra, mentre noi, invece, sì,
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dal mio punto di vista quello che occorre è puntare ancora e ancora e ancora sullo sviluppo dell’intelligenza emotiva che è anche sociale nel senso più ampio del termine. La consapevolezza ecologica che si sviluppa attraverso le informazioni e i dati scientifici relativi all’ambiente e all’interazione tra le diverse specie di viventi, senza intelligenza emotiva, non produce i risultati attesi: mai come oggi l’essere umano ha avuto tanti dati, a disposizione della propria mente razionale e mai come oggi è evidente la dimensione dell’ analfabetismo emotivo! Il risultato è davanti agli occhi di tutti.
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I dirigenti e i leader aziendali di domani, quelli che dovrebbero ripensare all’impresa, al prodotto e alle soluzioni, “in modo tale che si ottengano benefici che si rinforzino a vicenda”, cercando di passare “dal fare meno male al fare più bene” sono i giovanissimi di oggi, in larga maggioranza emotivamente analfabeti, anche se sicuramente più informati scientificamente rispetto ai temi ambientali in genere, dei nostri saggi “primitivi”, che, però, si sono rivelati emotivamente e spiritualmente più intelligenti di loro.
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Nell’ultimo saggio di Goleman manca, secondo me, sia il collegamento con quanto calorosamente egli sostiene nelle sue precedenti pubblicazioni - “Lavorare con Intelligenza emotiva” e “Essere Leader”, “Intelligenza Emotiva” e “Intelligenza Sociale” - sia con la questione educativa strettamente collegata ai temi trattati in questi ultimi due: manca proprio il riferimento a questo compito urgentissimo e basilare che costituisce il nodo di tutti i nodi. Dal mio punto di vista, perché vi sia
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- una vera consapevolezza ecologica,
- la capacità di ripensarci integrati sul Pianeta Terra e l’integrarci in esso
- la capacità di ripensare “in verde” alle diverse attività economiche umane e l’ “in-verdirle”
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è indispensabile che l’essere umano sviluppi la sua intelligenza emotiva e spirituale insieme, esattamente come lo è per costruire la pace.
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Un’ultima precisazione. Ho parlato più volte di “Intelligenza Spirituale”. Quando uso questi termini, faccio, in parte riferimento a quella nona intelligenza su cui Gardner sta ancora lavorando (almeno io non ho ancora letto nulla di definitivo su questa ricerca), nell’ambito della sua teoria delle Intelligenza Multiple. Al di là del fatto che Gardner approdi o meno all’annovero di questa “abilità” umana nel campo delle intelligenze, per Spiritualità, come espressione dell’Intelligenza Spirituale, non intendo uno specifico “atteggiamento religioso”, ma un sentire e un agire oltre le religioni, che le attraversa senza entrarne nel merito e che accomuna gli esseri Umani attorno ad una Essenza Interiore Superiore di Amore/Luce/Saggezza/Intelligenza, propria ad ognuno di noi, che ci fa percepire come parte di un Tutto Sacro, da amare, rispettare, trasmettere alle generazioni future.
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Parte 2
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Carmela Lo Presti: La specificità che FOR MOTHER
EARTH® porta e che rappresenta una novità nell’ambito di progetti
eco-compatibili ed eco-sostenibili è rappresentata dal CONIUGARE:
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- il Rispetto ambientale (coltivazioni biologiche e
biodinamiche, architettura ed edilizia ecologiche, salvaguardia del
paesaggio..) che è comune a tutti gli Eco-Villaggi, pur nella loro
specificità;
- con lo Sviluppo dell’Intelligenza
Emotiva, dell’Intelligenza
Spirituale e delle Life Skills secondo il Metodo
FOR MOTHER EARTH® - con particolare attenzione alla Consapevolezza
di sé - nelle relazioni umane sia all’interno dell’EcoVillaggio-Cohousing,
sia all’esterno con il territorio;
- con la Promozione della Salute;
- e con il radicamento nel territorio, attraverso
eccellenti rapporti – costanti e collaborativi – sia con i privati che con
le Istituzioni Pubbliche – Scuole, Comuni, Regione, Provincia, ecc. – e
private.
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L’obiettivo primario è
quello di realizzare un Modello di comunità, capace di vivere con
Intelligenza Emotiva e Spirituale integrate. Queste Intelligenze, nella
visione di
FOR MOTHER EARTH®, infatti, permettono:
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- [ 1 ] - Di focalizzarsi su Valori quali:
- La Consapevolezza di sé
- Il Rispetto di sé e degli altri
- Il Rispetto dell’ambiente
- L’Empatia e la Compassione
- La Solidarietà e la Cooperazione
- L’Abbondanza e il Benessere individuale e collettivo
- La Celebrazione della Vita con gioia
- La “Bellezza” e l’Armonia nel vivere: nel pensare, nel
parlare, nell’agire;
- [ 2 ] - Sviluppare le relative Capacità perché
questi Valori diventino realtà manifesta.
Carmela Lo Presti: Lo sviluppo di queste capacità, sorrette dai
corrispettivi VALORI, ha come effetto un’eccellente qualità della
vita individuale e di gruppo e un generale benessere psicofisico, sociale e
spirituale. “Le scuole migliori, come le buone famiglie, sono luoghi
felici. In questi luoghi, gli adulti considerano la felicità come uno dei fini
dell’educazione. Sanno che la felicità è sia un fine che un mezzo. I bambini
felici accoglieranno le opportunità educative con gioia e curiosità, e
contribuiranno alla felicità degli altri. Se gli studenti sono felici, sono
felici anche gli insegnanti. Ci dimentichiamo troppo spesso di questo. In
ultima analisi, persone fondamentalmente felici che hanno una coscienza
sociale contribuiscono a creare un mondo migliore.” N. Noddings –
EDUCAZIONE E FELICITÀ. UN RAPPORTO POSSIBILE, ANZI NECESSARIO – Erikson
E poi è proprio grazie a relazioni emotivamente e spiritualmente
intelligenti che sono possibili rapporti collaborativi con il
territorio esterno, per promuovere una crescita e un benessere diffusi, ed una
reale integrazione, in rete con il mondo, per contribuire a migliorare la
qualità della vita sul nostro Pianeta. Invece, guardandoci attorno osserviamo
che talvolta anche coloro che scelgono di vivere in una comunità fondata sul
rispetto ambientale, all’interno del proprio stesso gruppo
- hanno grosse difficoltà a stabilire e mantenere nel tempo tra loro
rapporti ecologici e sani:
- mancano di una ben sviluppata
intelligenza emotiva integrata con quella spirituale,
- mancano della consapevolezza di sé nel mondo, necessaria: per garantire
una vera salvaguardia ambientale, non moda o voglia passeggera ; per avviare
un processo di “bonifica interiore”, di “ecologia interiore”, che consenta
di creare e mantenere un AMBIENTE UMANO ECO-COMPATIBILE con l’ambiente
naturale.
E altrettante difficoltà si manifestano nella relazione
con il mondo esterno, giungendo spesso a creare,
- nel migliore dei casi, un’ “isola felice” aperta ad altri navigatori in
fuga dal mondo;
- nel peggiore, un gruppo chiuso, che spesso approda al settarismo.
Voglio precisare che, allo stato attuale delle cose,
queste mie posizioni sono soltanto dei concetti teorici, filosofici se
vogliamo, dal momento che questa parte del Macro Progetto
FOR MOTHER EARTH® dipende dalla costituzione della Fondazione che
non è ancora avvenuta. Ma sono queste le basi su cui intendo costruire la
Fondazione.
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Araceli de la Parra: Come puo
l’intelligenza emotiva agevolare l’individuo a gestire la
propria rabbia e frustrazione durante il suo percorso di transizione
dall’ignoranza alla consapevolezza sulla sostenibilità?
Carmela Lo Presti: In ambito psicologico le emozioni vengono definite come
reazioni a stimoli esterni. Ora mentre le reazioni ad eventi che
mettono in pericolo la nostra vita, sono, per fortuna, non controllabili,
dandoci così l’opportunità di sopravvivere, nell’ambito delle relazioni umane,
quando siamo di fronte ad eventi non legati alla sopravvivenza, non siamo
costretti a re-agire automaticamente, ma abbiamo la possibilità di scegliere
cosa provare e cosa agire. La nostra vita allora viene guidata dalla libertà
di CHI SCEGLIAMO DI ESSERE IN OGNI SITUAZIONE e non dipende più dagli altri,
come avviene invece quando entriamo nella dinamica “botta e risposta” con
l’altro, considerato colpevole del nostro stato e del nostro comportamento. La
questione della rabbia e della frustrazione, come quella delle emozioni in
genere, sia“distruttive” che costruttive, è legata:
- Alla nostra comunicazione (non solo verbale), sia intrapersonale che
interpersonale (Cosa mi racconto su di me e sugli altri? E dunque, cosa mi
aspetto da me stesso e dagli altri? Quanto spazio c’è in me per la
flessibilità, verso me stesso e verso gli altri? … Ti ricordo che per
flessibilità si intende la capacità di superare l’intransigenza e la
rigidità comportamentale personale per raggiungere un dato obiettivo, nel
rispetto dei propri valori, trovando le giuste strategie);
- Alla nostra identità (Chi scelgo di essere ed esprimere in quella data
circostanza? Chi scelgo di essere nel mondo? Qual è il senso della mia vita?
Qual è la mia mission? …);
- Ai nostri obiettivi (Cosa voglio? Mi è chiaro? Quali passi ho da fare
per trasformare il mio desiderio in un progetto che diventi realtà? Come
farò a sapere che ho raggiunto il mio obiettivo, senza ombra di dubbio?
Entro quanto tempo voglio raggiungerlo? Ci credo veramente in questo
obiettivo? Cosa succede se non lo raggiungo? E se lo raggiungo? …);
- Al ruolo che assegniamo agli altri (Chi sono gli altri per me? E se gli
altri fossero un mio specchio, nel bene e nel male? E se attraverso quelli
che incontro io potessi vedere tutto quello che condanno senza prova
d’appello? Divido il mondo in buoni e cattivi? Stanno proprio così le
cose?…);
- All’idea del “chi genera cosa” (Chi sta creando la rabbia e la
frustrazione? È colpa degli altri/delle situazioni o è responsabilità mia? …
Ti ricordo che tutto quello che si muove a livello emotivo dentro di noi è
esclusivamente responsabilità personale e nasce dal significato - uno tra i
tanti possibili – che stiamo dando a quel dato evento);
- Alla nostra focalizzazione (Dov’è il mio focus? Sul “mezzo pieno” o sul
“mezzo vuoto”? Sui danni ambientali o su quanto di buono comunque si sta
facendo? Sull’ignoranza o su quanto è comunque cresciuta la consapevolezza
di sé e la consapevolezza ecologica? …). Di fatto nel mondo troviamo ombra e
luce: non si tratta di far finta che non ci siano ombre, ma di riconoscere
la luce ed ampliarla, estenderla, intensificarla – per restare nella
metafora – in modo da costruire quello in cui crediamo, piuttosto che
condannare e giudicare quello che non ci piace. Si tratta di muoversi nella
direzione “per”, piuttosto che nella direzione “contro”: per la pace, non
contro la guerra, per un mondo sostenibile, non contro un mondo di sprechi.
Quando ci poniamo di fronte ad un cambiamento di stile di vita,
dal consumismo alla sostenibilità, ad esempio (ma non solo in questo caso) se
non ti fai almeno quelle domande e non ti dai delle risposte chiare, se non ti
assumi la responsabilità di quello che stai creando intorno a te pensando,
parlando e agendo così come stai facendo, ti ritroverai presto nel ruolo di
“vittima” arrabbiata e frustrata, impotente dinanzi al potere altrui. Se
fossimo ad uno dei miei Corsi ti avrei fatto fare immediatamente esperienza di
cosa significhi quanto ti ho appena detto in merito alla rabbia e alla
frustrazione e sapresti per esperienza diretta come uscire da questo circolo
vizioso delle emozioni distruttive per entrare nel circolo virtuoso delle
emozioni costruttive, avendo con te degli strumenti efficaci, da utilizzare
all’occorrenza.
Nel percorso dall’ignoranza alla consapevolezza della
sostenibilità, l’essere umano deve raggiungere una tappa intermedia
obbligata: quella della consapevolezza di sé – la prima fondamentale tappa
nello sviluppo dell’intelligenza
emotiva – che porta, come tappa successiva, alla gestione delle
proprie emozioni e alla propria ri-definizione: ‘Chi scelgo di essere, in
funzione del mondo sostenibile che voglio costruire?’. Solo dopo aver risposto
a questa domanda che riguarda la nostra identità nel mondo e la nostra mission,
possiamo declinare in modo congruente i nostri valori, i nostri pensieri, le
nostre capacità e stati emotivi, i nostri comportamenti nel nostro ambiente.
Nel Progetto
FOR MOTHER EARTH®, obiettivo dello Sviluppo dell’Intelligenza
Emotiva negli esseri umani non è soltanto il promuovere
cambiamenti positivi nella società, ma è anche il promuovere l’evoluzione a
tutto tondo dell’essere umano, compresa la sua evoluzione spirituale, che in
Goleman, spesso rimane sottointesa, nonostante la sua adesione al buddismo.
“Individui evoluti non possono che dare vita ad una società evoluta e
creare un mondo al quale le persone vogliono appartenere: e questo è proprio
quello che
FOR MOTHER EARTH® vuole.”.
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Araceli de la Parra: In cosa consistono le vostre attivita e
come sono accolte in Italia? E’ auspicabile l’inserimento di un programma di
educazione su
intelligenza emotiva nelle strutture pubbliche? Avete un piano
per entrare nel settore pubblico?
Carmela Lo Presti: Dal momento che i primi professionisti esperti nel
Metodo usciranno dalla Scuola di Specializzazione di base solo nel
2011, in questo momento posso solo parlare della mia attività, che si svolge
prevalentemente in Umbria, con interventi anche fuori regione. Infatti
l’acquisizione del Metodo, al livello di base, prevede 3 anni, non può essere
improvvisata o avvenire con qualche fine settimana in full-time: è
indispensabile che l’esperto o l’allenatore
FOR MOTHER EARTH® abbia imparato a vivere quello che promuoverà
e insegnerà, dal momento che fulcro centrale del Metodo è lo sviluppo delle
Intelligenze emotiva e spirituale. Goleman su questo è chiarissimo.
“La competenza emotiva non può essere migliorata nell’arco di
una notte, dal momento che il cervello emotivo impiega settimane o
mesi – e non ore o giorni – a cambiare le proprie abitudini. Il vecchio
modello di sviluppo dà tacitamente per scontato che il cambiamento abbia luogo
in modo immediato e teatrale: si mandano i dipendenti a un seminario di un
paio di giorni e voilà, te li trovi trasformati. Come conseguenza di questo
assunto erroneo, gli individui sono sottoposti a brevi training che producono
scarsi effetti duraturi – e poi probabilmente, se i miglioramenti attesi non
si materializzeranno, finiranno per dare la colpa a se stessi (o a essere
incolpati dai supervisori) attribuendosi una certa mancanza di volontà o
determinazione. Un seminario o un corso rappresentano un punto di partenza, ma
non sono sufficienti di per se stessi. Le persone apprendono una nuova
capacità più efficacemente se hanno ripetute opportunità di esercitarla
nell’arco di un lungo periodo di tempo, invece di dover concentrare la stessa
quantità di esercizio in un’unica seduta intensiva … Un altro errore è quello
di passare troppo tempo limitandosi a parlare della competenza, senza
dedicarne abbastanza a esercitarla realmente in una situazione controllata…
Raggiungere il punto in cui una nuova abitudine sostituisce quella vecchia
richiede moltissimo esercizio… Studi clinici sulla modificazione del
comportamento hanno riscontrato che quanto più a lungo le persone lavorano al
cambiamento, tanto più durevole esso sarà… Un programma efficace incoraggerà
l’individuo a esercitarsi anche nel tempo libero… Soprattutto quando si tratta
di competenza emotiva, tutta la vita può essere teatro del cambiamento; in
questo caso, la vita stessa è l’aula scolastica.” (Daniel
Goleman – LAVORARE CON
INTELLIGENZA EMOTIVA – BUR.)
Tornando alla tua domanda, le attività
FOR MOTHER EARTH® riguardano:
- Gli fanno conoscere da dentro, attraverso il “cuore”, le altre forme
della Natura.
- La formazione di varie categorie professionali: Insegnati di Scuola,
Educatori di Nidi, Operatori di cooperative sociali, Mediatori culturali,
Titolari di piccole aziende a conduzione familiare, Liberi Professionisti,
Genitori…
- L’allenamento emotivo in classe, con particolare riferimento al tema più
ampio della consapevolezza di sé, finalizzato alle relazioni e
all’apprendimento, per gli allievi, a partire dalla scuola dell’infanzia
fino a quelli della Scuola Secondaria di secondo grado.
- La specializzazione nel Metodo
Le tematiche proposte variano a secondo delle categorie e delle
fasce di età:
- Nella Scuole, per i bambini si va da laboratori di alfabetizzazione
emotiva a percorsi strutturati di sviluppo dell’intelligenza
emotiva attraverso la globalità dei linguaggi; per gli
adolescenti preferisco proporre soltanto laboratori di consapevolezza
emotiva (i percorsi strutturati richiedono all’intera classe di mettersi in
discussione per diversi incontri, cosa che raramente ho trovato). Da diversi
anni però, per mancanza di tempo, ho dovuto sospendere questa attività nelle
classi, per focalizzarmi di più sulla formazione degli Insegnanti, degli
Educatori, dei Genitori e dei Professionisti, anche con finanziamenti della
Comunità Europea, attraverso la Formazione promossa dalla Provincia di
Perugia e dalla regione Umbra. La bella novità è che da quest’anno, i
laboratori di alfabetizzatone emotiva For Mother Earh® sono nuovamente
entrati nella scuola dell’infanzia e primaria attraverso l’attività di
tirocinio delle Specializzande nel Metodo.
- Ai piccolissimi dei Nidi, arrivo attraverso la formazione degli
Educatori:
- Nel Comune di Marsciano (PG) seguo dall’anno scolastico 1993/ 1994 i
Nidi del territorio, sia per quanto riguarda la formazione/aggiornamento,
sia per la supervisione didattica della loro attività educativa. Dal 2002 ad
oggi, ininterrottamente l’attività formativa ha riguardato lo sviluppo dell’intelligenza
emotiva degli educatori in funzione dell’allenamento emotivo
dei bambini. In particolar modo quest’anno la formazione riguarda “Il
Teatro-Gioco© attraverso la globalità dei linguaggi, per lo sviluppo delle
intelligenze percettive, emotiva e multiple nei bambini del Nido”. Quanto
appreso verrà messo in atto nei diversi Nidi dal prossimo anno 2009/1010.
- Nel Comune di Amelia (TR), seguo la formazione del Nido comunale dal
2005, sempre sui temi dello sviluppo dell’intelligenza
emotiva negli educatori in funzione dello sviluppo nei
piccolissimi. Quest’anno concludiamo un percorso iniziato lo scorso anno su
“Educatori ottimisti per educare all’ottimismo”. Nel 2007/2008 ho anche
curato la formazione delle Educatrici dei Nidi di Narni, un altro Comune
della Provincia di Terni.
Effettivamente c’è interesse a vari livelli e in diverse aree del
territorio italiano per le attività che da diversi anni presento sul
sito. Dal 2005, molte delle proposte andate in porto felicemente sono venute
proprio grazie alla visibilità che mi dà il sito, senza dover più investire
molto lavoro nella promozione della mia attività. E avere più tempo libero per
la sistematizzazione dei risultati, per scrivere i Manuali dei miei Corsi, per
crescere professionalmente è per me fondamentale. Più volte ho dovuto anche
rispondere negativamente ad offerte di lavoro fuori regione, come ad esempio
in Scuole di Milano, del Piemonte e del Veneto, perché le distanze
imponevano, per una questione di ottimizzazione delle risorse (docente, tempo
e danaro), di svolgere l’attività in full-time, mentre la Scuola , pur non
avendo fondi sufficienti per coprire continui spostamenti e pernottamenti, non
era disponibile a modificare i suoi orari interni. Se ci fossero stati
professionisti specializzati nel Metodo, residenti vicino alle zone
interessate, le attività richieste avrebbero potuto svolgersi senza
difficoltà.
Oppure c’è stata e c’è tutt’ora la richiesta di tanti singoli,
genitori o professionisti, interessati alla formazione o alla
specializzazione, delle zone più disparate e lontane tra loro, che però o non
hanno il tempo o non hanno la capacità di organizzare nella loro città un
gruppo in modo che il Corso da loro richiesto possa svolgersi (io sicuramente
non posso occuparmi anche dell’organizzazione dei Corsi fuori dall’Umbria).
Talvolta invece questo accade, come è accaduto lo scorso anno a Matera, dove
il prossimo luglio concludo un percorso di 5 Moduli per un gruppo di Genitori.
Rispetto alla tua domanda “E auspicabile l’inserimento di
un programma di educazione su
intelligenza emotiva nelle strutture pubbliche?” Intanto ti dico
che da quando sono uscita dalla Scuola come Insegnante di Lettere, per
rientrarvi come Consulente e Allenatrice, per scelta “politica” ho sempre
privilegiato le esperienze nella Scuola Pubblica: è lì che ho sperimentato e
messo a punto per anni il Metodo, con tutte le fasce di età di bambini e
adolescenti. Il punto è che non si tratta di istituire una “cattedra” di
Intelligenza Emotiva o considerare
l’Intelligenza Emotiva come una delle tante discipline
curriculari di un percorso educativo e formativo. Così come ti dicevo prima,
l’Intelligenza
Emotiva è una Life skills, un’abilità di vita, che attraversa
tutta la vita, che si acquisisce vivendo, che ha la potenzialità di continuare
a svilupparsi per tutta la vita, se stimolata, nutrita, educata: non c’è da
mandare a memoria nulla, non si può essere interrogati sull’Intelligenza
Emotiva, o studiarla da pagina x a pagina y… e poi avere un voto.
Si tratta di formare una nuova classe di insegnanti e di educatori
emotivamente intelligenti, attraverso un Metodo (teoria, strategie e
strumenti), da acquisire sperimentandolo sulla propria pelle, mettendosi in
gioco e in cambiamento, ridefinendosi prima di tutto come esseri umani e poi
come professionisti, perché solo così si può educare
Intelligenza Emotiva degli altri, bambini, adolescenti o adulti
che siano.
Immagina per un momento questa situazione, la più probabile:
- l’Allenatore Emotivo arriva nella scuola che ha inserito l’Intelligenza
Emotiva nel curricolo dell’allievo;
- svolge il suo programma nelle ore assegnatigli;
- sicuramente svolgerà bene il suo lavoro perché è persona preparata e
coltiva la sua
intelligenza emotiva;
- uscito dalla classe, i bambini continuano a lavorare con un altro
insegnante: quello/quella di storia o di matematica o di italiano o di una
qualsiasi altra disciplina;
- e questo insegnante, invece, come una grandissima fetta di esseri
umani, è emotivamente analfabeta (non tutti gli insegnanti sono analfabeti
emotivamente);
- i bambini poi tornano a casa e a casa trovano genitori emotivamente
analfabeti (non tutti i genitori sono analfabeti emotivamente).
Domanda: cosa sarà rimasto ai bambini della “lezione” dell’esperto
emotivamente intelligente, che va a sviluppare la loro
intelligenza emotiva qualche ora la settimana ? Ti cito
nuovamente Goleman: “Un seminario o un corso rappresentano un punto di
partenza, ma non sono sufficienti di per se stessi. Le persone apprendono una
nuova capacità più efficacemente se hanno ripetute opportunità di esercitarla
nell’arco di un lungo periodo di tempo, invece di dover concentrare la stessa
quantità di esercizio in un’unica seduta intensiva … Un altro errore è quello
di passare troppo tempo limitandosi a parlare della competenza, senza
dedicarne abbastanza a esercitarla realmente in una situazione controllata…
Soprattutto quando si tratta di competenza emotiva, tutta la vita può essere
teatro del cambiamento; in questo caso, la vita stessa è l’aula scolastica.” (Daniel
Goleman – LAVORARE CON
INTELLIGENZA EMOTIVA – BUR.)”
Carmela Lo Presti: Sì, tanti:
- Trasformare la mia attività di scrittrice, da piacevole attività per
quando ho tempo ad aspetto integrante della mia piacevole attività
professionale, in modo da rendere disponibili anche per il grande pubblico:
i numerosi Quaderni per la Formazione
FOR MOTHER EARTH® , attualmente utilizzabili solo da coloro che
seguono i miei Corsi e che contengono numerose strategie PNL originali e
integrate con una visione della vita, di sé e dell’altro emotivamente e
spiritualmente intelligente; i tanti altri strumenti e strategie per l’alfabettizzazione
emotiva e lo sviluppo dell’intelligenza
emotiva dei bambini, non ancora pubblicati.
- Lavorare in una Scuola – preferibilmente pubblica, ma in mancanza anche
privata – per almeno 10 anni in modo da potere sperimentare, documentare e
monitorare gli effetti della continuità del Metodo
FOR MOTHER EARTH® dal Nido alla Scuola primaria, senza
interruzione, sia riqualificando il personale, sia supervisionando e
supportando l’attività educativa degli insegnanti riqualificati, in modo che
il Metodo venga applicato in modo corretto, così da avere dati significati e
validi da far conoscere ai genitori e agli “addetti ai lavori”. Questa
esperienza è iniziata lo scorso anno presso l’VIII Circolo didattico di
Perugia che ha deliberato la formazione di un nucleo motivato di 18
Insegnanti. Dopo una prima formazione di base che consentirà a questi
insegnanti di mettere in atto nelle proprie classi percorsi educativi di
alfabetizzazione emotiva integrati con i programmi curriculari, dovrà
seguire una seconda fase formativa per far sì che questi docenti possano a
loro volta trasferire la formazione di base ciascuno a circa 4 Colleghi, in
modo che entro quattro anni, tutti gli Insegnanti del Circolo (una novantina
in tutto) possano avere una formazione di base per fare scuola con un
livello di
intelligenza emotivapiù sviluppato, ed educare
l’intelligenza emotiva dei bambini, almeno al livello di
alfabetizzazione. Purtroppo per gli impegni richiesti alle Scuole dalle
nuove disposizioni ministeriali, per i tagli economici fatti, dopo il primo
Modulo concluso lo scorso anno, ci siamo dovuti fermare. Speriamo di
riprendere il percorso il prossimo Ottobre: adesso si tratta di reperire i
fondi.
- Mettere in azione il Team
FOR MOTHER EARTH®, non appena ci saranno I primi Allenatori
FME®.
- Raccogliere il capitale necessario per dare vita alla Fondazione.
- Avviare una seconda edizione del Corso triennale di specializzazione di
base nel Metodo
Questi sono i Progetti più prossimi. L’ordine nella loro
realizzazione non è necessariamente quella che ti ho indicato: ancora una
volta saranno “i messaggi” provenienti dal mio mondo interiore e da quello
esterno a orientarmi, che mi indicheranno cosa è arrivato a maturazione per
essere manifesto. La lettura serena di ciò che è percepibile dentro e fuori di
me, nell’ottica di essere UNO con l’esistente, di far parte di una rete
intelligente e saggia in evoluzione mi ha consentito di fare un passo dopo
l’altro fin qua, dentro e non fuori o contro questo mondo nel quale vivo. Sono
profondamente certa che questa mia intelligenza “spiritualemotiva”, che
coltivo, nutro e sviluppo costantemente, mi consentirà di realizzare
pienamente quel Sogno che considero non solo mio, ma collettivo e a goderne
appieno, a lungo, insieme a tanti altri. Risentiamoci tra qualche anno per un
aggiornamento… Grazie per l’opportunità che mi hai dato.
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