“Perché la Formazione dei Genitori”
"La
vita familiare è la prima scuola nella quale apprendiamo
insegnamenti riguardanti la vita emotiva”
Daniel Goleman – INTELLIGENZA EMOTIVA
“E’ nell’intimità familiare che impariamo come
dobbiamo sentirci riguardo a noi stessi e quali saranno le reazioni
degli altri ai nostri sentimenti; che cosa pensare su tali
sentimenti e quali alternative abbiamo per reagire; come leggere ed
esprimere speranze e paure…”
John Gottman e Joan Declaire –INTELLIGENZA EMOTIVA
PER UN FIGLIO
“Il nascituro si nutre di affetto e di emozioni,
per questo ha bisogno di vivere in un ambiente accogliente e
armonioso, lontano da ogni tipo di turbamento.
Le emozioni positive vissute dalla madre consentono la messa in
circolo, da parte del sistema limbico, delle endorfine: gli ormoni
della felicità capaci di favorire in generale la crescita del
nascituro e in particolare lo sviluppo del sistema immunitario.
Dall’interazione con l’ambiente il bambino riceve il nutrimento, le
impronte e le informazioni, e, attraverso i processi di
autoformazione che operano sotto la guida dell’Io, egli plasma,
modella, organizza le proprie capacità difensive e di adattamento e
struttura la propria vita psicofisica futura.
Non è indifferente se il nutrimento che il bambino riceve
dall’ambiente sia salubre, puro, ricco e di alto valore nutritivo,
oppure inquinato, degradato e povero. I risultati saranno comunque
sostanzialmente diversi, i bambini saranno diversi, l’umanità sarà
diversa (…) Il nutrimento materno non avviene solo con gli alimenti
di natura organica, ma anche con i comportamenti, le abitudini di
vita, con le emozioni, i sentimenti e gli affetti, con i pensieri,
le idee e le immagini, con gli ideali e i valori che la madre vive.
Il nascituro fa proprio quanto messo a sua disposizione e utilizza
ciò di cui ha bisogno con grande abilità e competenza per la
costruzione del suo corpo e della sua mente.”
Gino Soldera – LE EMOZIONI DELLA VITA PRENATALE
“Gli studi rivelano che, nei mesi precedenti il
concepimento, i genitori agiscono nei confronti dei figli come
ingegneri genetici. (…) Le ricerche indicano che ciò che accade
nella vita dei genitori durante il processo di imprinting genomico
[processo che regola l’attività di gruppi di geni che modelleranno
il carattere del bambino che deve essere ancora concepito] ha una
profonda influenza sulla mente e sul corpo del bambino. (…) Per
quanto riguarda il periodo successivo al concepimento, un corpus
impressionante di ricerche documenta l’importanza dell’atteggiamento
dei genitori per lo sviluppo del feto. (…) Gli studi scientifici
dimostrano che sveglio o addormentato, il feto è continuamente
sintonizzato con ogni gesto, pensiero ed emozione della madre. (…)
La madre e il padre sono entrambi coinvolti nel concepimento e nella
gravidanza, anche se è la madre che porta in grembo il bambino. Ciò
che fa il padre influenza la madre, che a sua volta influenza il
bambino che si sta sviluppando. Ad esempio, se il padre la abbandona
e la madre è preoccupata per la propria sopravvivenza, l’interazione
tra la madre e il feto cambia radicalmente. Anche fattori sociali
come la disoccupazione, la mancanza di una casa e la salute, o le
guerre infinite che tengono i padri lontani da casa, possono
condizionare i genitori e di conseguenza il feto. L’essenza della
genitorialità consapevole sta nel fatto che sia il padre che la
madre hanno enormi responsabilità nel favorire la crescita di
bambini sani, intelligenti, produttivi, felici”
Bruce H. Lipton – LA BIOLOGIA DELLE CREDENZE – Come
il pensiero influenza il DNA e ogni cellula.
Alla luce di tutto questo
riflettiamo un attimo:
nessuno è in grado di insegnare qualcosa a
qualcun altro se prima non lo ha imparato per sé.
Nessun genitore è in grado di insegnare ai propri figli a vivere
meglio, in modo più sano ed equilibrato di quanto non viva egli
stesso, se prima non lo ha imparato a fare egli stesso, per se
stesso.
Quando viene al mondo un bambino nascono con lui,
naturalmente, un papà e una mamma: è un dato di fatto che nessuno
può cancellare, neppure coloro che di tale realtà non si assumono
alcuna responsabilità e fuggono.
Ma il bambino non ancora nato chiede altre due figure accanto a se
stesso per crescere ed esprimere tutte le sue potenzialità e risorse
e realizzare la ragione della sua nascita: due Educatori (e-ducare
dal latino e-ducere = portare alla luce, far venire fuori ciò che è
già all’interno: le potenzialità, le risorse, appunto).
Se è vero che papà e mamma si nasce quando nasce
il proprio bambino, è anche vero che Genitori-Educatori si
diventa
-
acquisendo informazioni, competenze e
strumenti;
-
imparando dall’esperienza in campo;
-
confrontandosi con le esperienze di altri
genitori, per imparare anche dagli altri e con l’aiuto degli
altri.
Quanto detto è valido anche per le famiglie
diverse da quelle tradizionali, che sono una realtà del nostro tempo
e che vanno riconosciute a pieno titolo come famiglie:
-
quelle formate da single;
-
quelle formate da due uomini;
-
quelle formate da due donne.
In ogni caso al bambino,
qualunque sia il tipo di famiglia in cui nasce, servono non solo
papà e mamme ma anche Genitori-Educatori
che lo sappiano sia amare che e-ducare, favorendo così lo sviluppo
di tutte le potenzialità già presenti in lui.
"Oggi è proprio la neuroscienza che sostiene la necessità di
prendere molto seriamente le emozioni. Le nuove scoperte
scientifiche sono incoraggianti. Ci assicurano che se cercheremo di
aumentare l'autoconsapevolezza, di controllare più efficacemente i
nostri sentimenti negativi, di conservare il nostro ottimismo, di
essere perseveranti nonostante le frustrazioni, di aumentare le
nostre capacità di essere empatici e di curarci degli altri, di
cooperare e di stabilire legami sociali - in altre parole, se
presteremo attenzione in modo più sistematico all'intelligenza
emotiva - potremo sperare in un futuro più sereno."
Daniel Goleman - INTELLIGENZA EMOTIVA
"… I nostri studi dimostrano che i figli
emotivamente allenati ottengono migliori risultati a scuola, stanno
meglio in salute e stabiliscono relazioni più positive con i
coetanei. Hanno anche minori problemi di comportamento, e riescono a
recuperare più rapidamente dopo esperienze negative. L'intelligenza
emotiva che hanno acquisito permette loro di essere più preparati ad
affrontare i rischi e le sfide che li attendono nella vita."
“Fornire ai figli le parole può aiutarli a
trasformare una sensazione amorfa, raccapricciante e sgradevole in
qualcosa di definibile, e quindi con confini ben precisi, come ogni
altro normale elemento all’interno della vita quotidiana… Studi
specifici indicano che l’atto di dare un nome alle emozioni ha di
per sé un effetto rasserenante sul sistema nervoso, e aiuta i
ragazzi a recuperare più in fretta dalle situazioni di turbamento.”
John Gottman e Joan Declaire - INTELLIGENZA EMOTIVA
PER UN FIGLIO
Se i Genitori si vogliono occupare dello sviluppo
e della crescita armoniosi del proprio bambino, se vogliono
svilupparne l’intelligenza emotiva affinché egli sia in grado di
essere preparato ad affrontare i rischi e le sfide che lo attendono
nella vita e a superare facilmente le situazioni di turbamento, è
indispensabile che loro stessi abbiano sviluppato la propria
intelligenza emotiva e quelle capacità che desiderano appartengano
al proprio bambino.
Come per il bambino, però, anche per l’adulto tutto ciò non avviene
in un giorno, attraverso una sola esperienza formativa:
sviluppare l’Intelligenza Emotiva e le proprie Risorse fa parte di
un processo, di un per-corso che richiede molto allenamento, finché
non diventa un’abilità automatica, così come avviene per la
lettura.
“… l'alfabetizzazione emotiva comporta il
riconoscimento dell'aspetto e delle sensazioni associati alle nostre
emozioni, e in un secondo tempo l'uso di tali abilità per
comprendere meglio noi stessi e gli altri. Impariamo così ad
apprezzare la complessità della vita emotiva e questo migliora le
nostre relazioni personali e professionali, aiutandoci a rafforzare
i legami che arricchiscono la nostra vita."
Dan Kindlon e Michael Thompson -
INTELLIGENZA EMOTIVA PER UN BAMBINO CHE DIVENTERA' UOMO
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